…in viaggio…

…tra Torino e Milano…. mi è sempre piaciuto viaggiare in treno, è uno dei mezzi più affascinanti (a mio parere) e più vituperati…. ma se ti piace leggere o scrivere il treno è quello che fa per te…

Ultimamente scrivo sempre meno sul blog, causa tanto lavoro e un pendolarismo sentimentale che mi lascia sempre meno tempo… anche se, paradossalmente, meno scrivo più ho voglia di scrivere… ed oggi posso approfittare di un regionale -udite udite- dotato di presa elettrica e tavolino comodo per poggiare il mio portatile da 19 pollici…

di cosa vorrei parlare? tante, troppe cose… ma sono, ahimé, costretto a scegliere un argomento…

La dilagante presenza del nostro amato sultano su qualsiasi media mi costringe ancora una volta a cercare di bilanciare -almeno nella mia testa- questa realtà italiana che si trova ormai ben oltre ogni fantasia orwelliana… la condanna di Mills, Noemi, il viagra, Topolanek e topolone(k), il sequestro e la querela per le foto “assolutamente pubblicabili” (sono parole del sultano), le elezioni europee nelle quali l’imperatore rischia di diventare il partito maggioritario all’interno del PPE, i cortigiani che urlano e strepitano, gli aerei di stato utilizzati come taxi per la corte di giullari (a nostre spese)…. il flusso di informazione sovraccaricato all’inverosimile per nascondere e sparigliare tutto, usando la classica tecnica del “polverone”, le televisioni che ormai non si vergognano più di ciò che sono diventate (vedi il comitato elettorale denunciato dal chiagne e fotte Mentana), e un orizzonte che si restringe sempre di più…

comincio ad essere veramente pessimista riguardo al futuro… e stavolta il sultano non centra… o meglio, non direttamente… sono disgustato dalla gara a chi è più servo, dalla gara a chi la spara più grossa, sono schifato da quella parte di Italia che ancora oggi “giustifica e perdona tutta la vita mascalzona” di un omino che, fosse nato in una nazione veramente democratica e rispettosa dei principi basilari di convivenza fra gli uomini, sarebbe stato sbattuto in galera parecchi anni fà… ed invece stiamo qui ancora a discutere del pisello del sultano, delle sue feste a base di Viagra ( a proposito, non mi stupirei di scoprire che oltre al viagra c’è qualche altra polverina magica di mezzo), dei primi ministri stranieri coi loro piselli in tiro al bordo piscina della villa del sultano, e della probabilità che a certe feste ci fossero delle “vergini” pronte ad offrirsi al “drago”….

e la cosa che mi fà più schifo, è che una discreta fetta di cittadini italiani non solo non disapprova, ma applaude… senza rendersi conto che, oltre alla figura di merda che facciamo all’estero (i soliti italiani..), questi argomenti gli permettono di distogliere l’attenzione da questioni molto più serie, come quelle che ha provato a ricordare Draghi, e cioè il dramma di una quantità imprecisata di lavoratori (le stime sono molto difficili) che hanno perso il lavoro e che non hanno ammortizzatori sociali come negli altri paesi… e noi ce ne fottiamo perché il sultano -e tutti gli accoliti al seguito- hanno detto che la crisi è finita…. maghi del marketing e della rassicurazione, sicuramente, ma veramente pessimi come politici… la crisi non è ancora finita, o meglio, non abbiamo ancora visto le ripercussioni sull’economia reale, ed io credo che saranno ben più devastanti di quello che abbiamo già visto, e tutto questo solo e soltanto perché abbiamo al potere una classe politica di una incompetenza davvero abissale… mentre all’estero i governi cercano di approfittare di questa crisi per correggere le storture di un mercato che, nella versione ultraliberista alla Friedman, ha fallito completamente e su tutti i fronti, in Italia stiamo a guardare e a dirci che la crisi non c’è più, che possiamo andare avanti tranquillamente, che in Italia stiamo tutti bene perché abbiamo tutti il cellulare e ci sono tante automobili in giro…  invece di parlare, per esempio, di come potremmo migliorare l’efficienza energetica di questa nazione (che ha dei livelli da terzo mondo) creando un sacco di nuovi posti di lavoro, parliamo delle scorribande del premier e delle troie di regime…. invece di chiedere alla Fiat cosa ha intenzione di fare rispettto agli stabilimenti italiani, preferiamo parlare dello shopping (improbabile secondo i migliori economisti) che Marchionne sta cercando di fare all’estero…. invece di parlare di un paracadute sociale per tutti i precari che hanno perso il posto di lavoro e che sono sempre più gli “schiavi moderni” di questo falso capitalismo degli sfruttatori, parliamo dell’uccello del sultano…

cari amici, non so’ cosa ci aspetta, ma sono convinto che lo scopriremo ben presto…

e speriamo non sia un finale stile “Garage Olimpo”….

La morte è bianca… 2

Scusate, non resisto proprio… sto ascoltando il nostro Presidente della Regione intervistato da Corradino Mineo a Rainews24. La prima cosa che dice è che la Regione si sta attivando per trovare un posto di lavoro ai parenti delle vittime, atto nobile ma assolutamente demagogico (ovviamente Lombardo fà quello che sa fare meglio, e lui è uno dei massimi esperti nel collocamento lavorativo in Sicilia). Non me ne vogliano le famiglie delle vittime di Mineo, ma a me questa promessa non mi piace. Cosa facciamo con tutte le altre famiglie di vittime sul lavoro? Troviamo il lavoro a tutti? O il lavoro lo troviamo solo se si muore in più di due contemporaneamente? Mi sembra assurdo… e ancora più assurdo mi sembra che il Lombardo non ci abbia detto quando è avvenuta l’ultima ispezione in quell’impianto. Quei poveri disgraziati non indossavano nessuna maschera, nessuna protezione.

Lombardo, perché non ci dici se il comune (e quindi lo Stato) ha fornito questo tipo di protezioni agli operai? Perché non ci dici che, approfittando dell’autonomia siciliana (della quale ami riempirti la bocca), farai assumere immediatamente 2000 ispettori del lavoro per la sola Sicilia? Si potrebbero formare tanti giovani ragazzi  (un quinto di quelli che, lo hai detto poco fa, vanno via dalla Sicilia per trovare lavoro ogni anno), oppure si potrebbero reimpiegare parte dei tanti dipendenti inutili dei vari enti statali, regionali, provinciali…  Ma non credo sentiremo mai queste parole uscire dalla tua bocca. Perché sappiamo tutti, molto bene, che se dei controlli del genere avvenissero, l’economia siciliana fallirebbe immediatamente. Come dice Pasquale Chimpanaro della CGIL Caltagirone, in Sicilia non ci sono strutture sicure al 100% (fonte: Corriere).

Quanti fra noi augustani, davanti al cartello di una famosa azienda del nostro petrolchimico che conta i giorni senza incidenti, hanno riso amaramente ??? Sappiamo tutti di decine e decine di casi di incidenti non denunciati, di gente che si rompe una gamba al calcetto con gli amici, quando in realtà non ha mai giocato in vita sua… ma la parola d’ordine è: SILENZIO. Zitti, che sennò perdiamo il posto di lavoro. Questo silenzio però, ha un suono particolare, che non è solo quello dell’omertà, ma anche quello del ricatto.

Tanti amici mi hanno raccontato di lavori per i quali sono previste delle protezioni da indossare ma che, a loro dire, ti impediscono di realizzare il lavoro che sei stato chiamato a fare… e allora non le indossi altrimenti il lavoro lo fai male e potresti essere licenziato. Io non sò se è vero che le protezioni ti impediscano di fare il tuo lavoro, o se invece è la pigrizia e la voglia di far presto a non farti usare le protezioni, ma una cosa è certa: sono in pochi ad usarle. E questa è una situazione INSOSTENIBILE.

Ieri, l’ Italia, ha perso 10 lavoratori in 24 ore. Non vi siete ancora stancati ?!?!?

P.S.: mi permetto di rivolgermi al nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Presidente, la smetta di monitare e faccia qualcosa di eclatante. Denunci con forza e costantemente il problema dei controlli, dimostri di essere VERAMENTE il Presidente di tutti gli italiani. Ma quel “BASTA” da Lei pronunciato fà sempre più male, se non accompagnato da azioni vere.

Se Lei risulterà impotente di fronte a questo massacro quotidiano, impotenti si sentiranno anche tutti gli italiani che ha l’onore di rappresentare.

Grazie.

La morte è bianca…

Da tanto una domanda mi ronza in testa… perché chiamiamo le morti sul lavoro morti bianche? Vedete, l’uso delle parole è importante, determina il modo in cui pensiamo e di conseguenza agiamo, ed io sono curioso… vorrei capire il perché l’informazione usi l’aggettivo “bianche”. Forse si vuol dare una sorta di candore? Di innocenza? Si vuol trasmettere l’idea della non colpevolezza delle vittime? Può darsi… e potrei anche essere d’accordo… quello che invece non mi trova assolutamente d’accordo è la schifosa demagogia con la quale la politica affronta la questione… Poche ore fà sono morte 6 persone a Mineo, in provincia di Catania. Stavano effettuando, sembra, dei controlli di routine ad una vasca del depuratore di Mineo. Ho letto le reazioni dei politici sul Corriere… ed inevitabilmente i cabbasisi hanno cominciato a girare vorticosamente… fotocopie di quanto già detto nelle altre occasioni, impegni solenni, proclami… e nessuno vi dice che il rapporto numerico fra ispettori del lavoro ed aziende da ispezionare è tale da garantire un controllo ogni 20 ANNI… si riempiono la bocca di parole come prevenzione, formazione, informazione… ovviamente si astengono dal pronunciare parole come  controlli, assunzione nuovi ispettori, multe salatissime e chiusura delle aziende irregolari. Confindustria si batté contro le multe salate che si volevano introdurre nel Testo Unico sulla Sicurezza (attualmente ancora sotto forma di decreto mi pare), ed il governo Prodi, pur di far qualcosa il prima possibile (sulla scia dei morti alla Thyssen-Krupp) obbedì come un cagnolino (non me ne voglia la razza canina). Ed eccoci a 6 mesi dai fatti di Torino ancora qui a compiangere dei morti (bianchi, per carità), e a proclamare giornate di lutto regionale. Ma a quando i fatti? A quando le vere azioni concrete? Quante aziende ci sono, in Italia, che contano dei morti nella loro storia? Sapete che oggi, quando si stila il progetto per la costruzione di una infrastruttura, nel progetto viene inserita anche una stima dei morti che ci saranno?!? (per il ponte di Messina ne sono previsti una trentina, ad esempio)

Ma quando ci stancheremo di farci prendere per il culo ?!?

Quanti cadaveri bianchi dobbiamo ancora sacrificare sull’altare del risparmio, e quindi del profitto ???

P.S.: Voglio dedicare questo video di Caparezza a questi “eroi” involontari, che ogni giorno scommettono la  loro vita solo per portare il pane a casa. Sono gli ultimi veri eroi….

Purtroppo i lavoratori di Mineo, oggi, non sono sopravvissuti al loro lavoro…