Oh cazzo, si è sospeso Marrazzo…

Questo non è mio… ma l’ho letto e mi è piaciuto veramente tanto… mi è sembrato un piccolo capolavoro di memoria storica maneggiata con grande ironia… e ho voluto pubblicarlo… così, anche per distrarmi un po’… ho scritto tanto ultimamente per motivi miei e non attinenti al blog… ancora oggi… e non ho assolutamente la forza di scrivere nulla per ora… mi ha fatto sorridere, e questo mi è sembrato un gran miracolo…

l’ha scritta Jacopo Fo sul suo blog

L’Italia e’ piena di storie di cazzi pazzi che si rizzano e sprizzano a razzo.
Lassu’ a palazzo si fanno il mazzo, ma poi vogliono il sollazzo.
Per fortuna le difficolta’ della crisi sono alleviate da tante storie piccanti. Sembra di essere tornati ai tempi della peste del Boccaccio. E in effetti a leggere le cronache sembra il Decamerone.
Il panorama e’ un mare di seni prosperosi e cosce frementi, labbra di fuoco e decolte’. E natiche. Tante natiche.
Ci sono le prostitute del Presidente (tu chiamale se vuoi escort). Ragazze sempre in abito nero, scollate e disponibili. Il Presidente le condivideva con uomini della giunta di Bari di centro sinistra ma loro ne pigliavano solo qualcuna per volta, LUI le frequentava a dozzine (i due PD da una escort per volta si mormora fossero Sandro Frisullo, ex vicepresidente della giunta regionale della Regione Puglia e Alessandro Colella, capo gestione del patrimonio della Regione pugliese).
E ti ricordi la storia di Mastella sullo yacht con fanciulle e trans? Mastella…. Che poi si seppe che in realta’ non era Mastella ma un altro famoso centrista. Per ora non e’ dato di sapere chi fosse, l’uccello misterioso, ma tanto in questa Italia chiacchierona alla lunga viene fuori tutto. Sapremo anche questo. Non ci risparmieranno neanche i particolari igienici.
E ci sono le orge di Tarantini a Montecarlo sopra un altro yacht, sempre a disposizione di persone potenti con la verga sull’orlo di una crisi di nervi.
Poi c’era il portavoce di Prodi, Sircana, si vide la foto di lui che era in auto e si era fermato a parlare con un trans sul marciapiede. Per non parlare dell’ormai dimenticato Lapo con cocaina, collasso e trans, che e’ li’ giusto per confermarci che non solo i politici han le caldane, anche quelli che poggiano il culo nel salotto buono dell’imprenditoria italica hanno la libido deflagrante.
Poi c’era quell’Alessandro Martello, protagonista della coca-story che, si disse, girava ai ministeri e c’era di mezzo, qualcuno affermo’ dubbioso, perfino il viceministro dell’Economia Gianfranco Micciche’. E non dimentichiamoci vari servizi delle Iene che fecero il tampone ai parlamentari scoprendo un battaglione di cocainomani. Ma d’altra parte, si sa, la quota di cocaina che scorre nel Tevere e’ spaventosa. La bianca polvere passa prima su per il naso dei capitolini e poi giu’ per altre diramazioni dell’impianto di scarico umano, quindi nelle fogne, nei depuratori e infine arriva nel sacro fiume in quantita’ tale che se non fosse per la leptospirosi dei ratti potresti sniffartela che ti sballa che e’ un piacere. Almeno se ti piacciono le emozioni forti.

Poi c’era quell’altro, come si chiamava? Che stava alla Rai, Sottile, con la Gregoraci. Lui e lei.. Un’immagine raccapricciante che mi ha perseguitato per mesi. Ma forse lei si e’ fatta solo toccare le tette e magari, al massimo, gli ha fatto qualche carezza. Ma poi si e’ subito sposata con Briatore, che anche lui in gioventu’ ebbe un processo per certe partite a poker truccate, con delle escort da paura che distraevano i giocatori, poveri industriali brianzoli con il pipo in fiamme… E poi c’e’ Fede che minaccia Fini di tirar fuori notizie a luci rosse risalenti al 2002. E il direttore dell’avvenire Boffo costretto a dimettersi per una storia di molestie alla moglie di un amante gay (ma, si difende, le telefonate non le fece lui ma un tossicomane disintossicato, gay e attualmente morto). E per inciso lo scenario di questo scandalo e’ la comunita’ di Don Gelmini, vicino a Terni, e anche li’ ci sono accuse, memoriali su giovani toccati da preti assatanati. Forse balle anche queste. Ma tant’e’, siamo di fronte a una verticalizzazione dell’uso dell’erezione, vera o presunta, come strumento di lotta politica.
L’Italia e’ preda di un’orda di signori della guerra con il pistolino sempre fuori, che si massacrano a colpi di passere, culi e scoop. Si usa il sesso per fare carriera, per inserirsi a corte, per fare affari, il sesso tuo o quello degli altri non importa. E lo puoi usare anche per distruggere gli avversari, intorpidire le acque o distrarre l’opinione pubblica dall’assalto alla diligenza dello stato da parte di una casta di pervertiti morali. Ma consoliamoci.
Questo gioco al massacro sta esplodendo. Non faranno sconti a nessuno. Scopriremo finalmente se Andreotti da bambino si masturbava sulle pubblicita’ delle scarpe ortopediche e tutte le volte che un assessore ha toccato il culo a una vigilessa.
Ormai in Italia ci sono decine di migliaia di ragazze avvenenti con un video cellulare in borsetta, che sanno benissimo che la differenza tra una vita di marchette anonime e la notorieta’ delle Grandi Puttane acclamate in tutto il mondo, e’ schiacciare il tasto REGISTRA al momento giusto. Tutto il resto sono chiacchiere.
E pensare che credevano di essersi salvati dagli orecchi indiscreti tagliando i fondi per le intercettazioni telefoniche… (vedi: http://www.jacopofo.com/node/529)
E visto che i nostri vip di sicuro il cardellino non riescono a tenerlo nella gabbietta possiamo stare sicuri che il gioco al massacro continuera’ fino alla loro estinzione. Amen. Bene. Godiamoci lo spettacolo!
Una Cazzopoli li seppellira’.

Appello di e per Annozero

Cari amici, sono Michele Santoro e ho bisogno del vostro aiuto. Mancano pochi giorni alla partenza e la televisione continua a non informare il pubblico sulla data d’inizio di Annozero. Perciò vi chiedo di inviare a tutti i vostri amici e contatti su Internet gli spot che abbiamo preparato a questo scopo e che non vengono trasmessi.

Questo è l’appello di Santoro e della redazione. Sotto gli spot da diffondere. I sultani e sultanini ci riprovano… vediamo di non farci cogliere troppo impreparati stavolta….

Videocracy, ovvero come ti creo una nuova (sub)cultura

È proprio vero, più una cosa ti da fastidio più è facile averla sempre sotto il naso. Sarà che ci fai caso proprio perché non la sopporti, ed entri così in una spirale che può essere interrotta solo a patto di smetterla di pensarci su. La mia domanda è: siamo sempre stati un paese di persone maleducate?

Da qualche giorno (qualcuno di più, per la verità) mi sento circondato da persone che fanno della propria maleducazione un vessillo, una bandiera da esporre e di cui approfittare ad ogni occasione. Sei in fila? Ti scavalco bellamente. E se me lo fai notare ti aggredisco pure, sostenendo che non importa, in fondo, un posto in più od uno in meno. Stai aspettando un ascensore in compagnia di alcune persone e di una persona disabile? Non appena si aprono le porte tutti si infilano e lasciano la persona in carrozzina fuori, dandole uno schiaffo (morale) in più. E potrei andare avanti (sicuramente molti di voi potrebbero aiutarmi nell’aneddotica) molto a lungo. Ma non è ciò che mi interessa. Vorrei provare a capire perché ci siamo persi per strada le regole della buona convivenza e soprattutto perché non ci si vergogna più dell’esser maleducati. Lo stronzo -pardon, gli stronzi- non sono quelli che si infilano in ascensore lasciando la signora in carrozzina di stucco, ma sei tu che ti permetti di far notare alle sardine strizzate in ascensore che certe cose “non sono carine”, e per risposta ne ottieni un “fatti i cazzi tuoi”. E ancora una volta, oltre il dover accettare la maleducazione come regola di sopravvivenza, ti tocca anche tenere a bada la voglia di tirare il signore che ti ha risposto in quel modo fuori dall’ascensore e dargliele -è il caso di dirlo pur essendo ateo- di “santa ragione”. Ma la violenza, si dice, genera solo violenza.

E allora, approfittando di questo viaggio in nave da Palermo a Genova, provo ad interrogarmi -forse vanamente- sul possibile nesso fra un popolo sempre più maleducato ed una nazione sempre più allo sfascio. Ci sarà un nesso? Possibile, ma probabilmente indimostrabile.

Una cosa però mi sembra dimostrabile. Come la sottocultura odierna abbia un’origine precisa, ovverosia vent’anni di televisione in cui si è fatto a gara nello scendere di livello,trasmissione dopo trasmissione, giorno dopo giorno, verso il peggio del peggio del peggio.

Da Colpo Grosso (chi se lo ricorda?) ed i filmetti erotici trasmessi a notte fonda fino ad arrivare ai vari reality e Marie De Filippe che distruggono le menti meno formate e più plasmabili, proponendo come modelli comportamentali ciò che fino a qualche anno fa rientrava di diritto nel catalogo del perfetto maleducato. Tutto ciò che è volgare è diventato desiderabile (basta vedere cosa propongono gli amichetti Dolce&Gabbana ai loro clienti alla moda, ad esempio).

Ed è per questo che mi piacerebbe invitare molti di voi ad andare nei prossimi giorni nelle sale cinematografiche a vedere Videocracy, un film-documentario di Erik Gandini, regista italiano, che spiega bene proprio questo fenomeno, ovvero come la televisione ha generato la cultura nella quale navighiamo -per lo più a vista- oggi. Qui sotto il trailer, che ovviamente è stato censurato da RaiSet (sempre più un’unica struttura sotto il controllo del padrone unico).

Da dopodomani lo troverete, è il caso di dirlo, nei migliori cinema. Se anche voi, come me, ogni tanto vi fate delle domande, andate a vederlo. Chissà che qualche risposta cominci a saltare fuori.

Buona visione a tutti.

Diritto alla rete

Il nostro blog partecipa al primo sciopero al mondo dei blog. Crediamo fortemente nella libertà della rete e nella necessità di continuare ad avere la possibilità di diffondere notizie, informazioni ed idee in maniera orizzontale e senza censure. Il reato di diffamazione è già regolato dalle leggi italiane. Questo disegno di legge serve solo a mettere il bavaglio a questo strumento formidabile di condivisione del sapere, ed è la dimostrazione di come i nostri politici (che controllano i media tradizionali) temano la diffusione delle notizie a loro scomode. Ribellarsi è giusto. Ribellarsi è doveroso.SCARICAILLOGOEPUBBLICALO

P1010405

la libertà di parola….

… è una presa per il culo….

non sei libero di parlare… non sei ibero di dire come la pensi…. quando lo fai, lo fai a tuo rischio e pericolo… esprimere le proprie idee è il più grande lusso che un uomo possa permettersi…

quando lo fai, anche se usi modi e toni gentili, ti giochi la tranquillità della tua vita privata… i primi e più grandi problemi possono insorgere al lavoro…. mio padre ha cercato di insegnarmi questa cosa fin da piccolo…. al lavoro non si possono avere posizioni politiche… se le hai e le esprimi, ne avrai soltanto guai… e questo sta capitando a molti, compreso il nostro amico freedomanddemocracy….

uno dei pochi uomini il cui cervello è visibile ad occhio nudo dallo spazio, è costretto a rinunciare al suo speaker’s corner su youtube…. ed è un vero peccato…. le sue analisi politiche, da italiano residente negli Stati Uniti, erano sempre molto interessanti…

sapere che da domani non ci sarà più mi fa sentire un po’ più solo…

un abbraccio affettuoso a questo grande uomo che per un po’ ci ha dimostrato che si può cercare di fare qualcosa per cambiare il mondo che ci stà attorno…

qui sotto il suo ultimo video… se ne avete voglia, postate qualche commento sul suo canale di youtube, prima che lo chiuda per sempre…

GRAZIE FREED….   CI MANCHERAI….

…in viaggio…

…tra Torino e Milano…. mi è sempre piaciuto viaggiare in treno, è uno dei mezzi più affascinanti (a mio parere) e più vituperati…. ma se ti piace leggere o scrivere il treno è quello che fa per te…

Ultimamente scrivo sempre meno sul blog, causa tanto lavoro e un pendolarismo sentimentale che mi lascia sempre meno tempo… anche se, paradossalmente, meno scrivo più ho voglia di scrivere… ed oggi posso approfittare di un regionale -udite udite- dotato di presa elettrica e tavolino comodo per poggiare il mio portatile da 19 pollici…

di cosa vorrei parlare? tante, troppe cose… ma sono, ahimé, costretto a scegliere un argomento…

La dilagante presenza del nostro amato sultano su qualsiasi media mi costringe ancora una volta a cercare di bilanciare -almeno nella mia testa- questa realtà italiana che si trova ormai ben oltre ogni fantasia orwelliana… la condanna di Mills, Noemi, il viagra, Topolanek e topolone(k), il sequestro e la querela per le foto “assolutamente pubblicabili” (sono parole del sultano), le elezioni europee nelle quali l’imperatore rischia di diventare il partito maggioritario all’interno del PPE, i cortigiani che urlano e strepitano, gli aerei di stato utilizzati come taxi per la corte di giullari (a nostre spese)…. il flusso di informazione sovraccaricato all’inverosimile per nascondere e sparigliare tutto, usando la classica tecnica del “polverone”, le televisioni che ormai non si vergognano più di ciò che sono diventate (vedi il comitato elettorale denunciato dal chiagne e fotte Mentana), e un orizzonte che si restringe sempre di più…

comincio ad essere veramente pessimista riguardo al futuro… e stavolta il sultano non centra… o meglio, non direttamente… sono disgustato dalla gara a chi è più servo, dalla gara a chi la spara più grossa, sono schifato da quella parte di Italia che ancora oggi “giustifica e perdona tutta la vita mascalzona” di un omino che, fosse nato in una nazione veramente democratica e rispettosa dei principi basilari di convivenza fra gli uomini, sarebbe stato sbattuto in galera parecchi anni fà… ed invece stiamo qui ancora a discutere del pisello del sultano, delle sue feste a base di Viagra ( a proposito, non mi stupirei di scoprire che oltre al viagra c’è qualche altra polverina magica di mezzo), dei primi ministri stranieri coi loro piselli in tiro al bordo piscina della villa del sultano, e della probabilità che a certe feste ci fossero delle “vergini” pronte ad offrirsi al “drago”….

e la cosa che mi fà più schifo, è che una discreta fetta di cittadini italiani non solo non disapprova, ma applaude… senza rendersi conto che, oltre alla figura di merda che facciamo all’estero (i soliti italiani..), questi argomenti gli permettono di distogliere l’attenzione da questioni molto più serie, come quelle che ha provato a ricordare Draghi, e cioè il dramma di una quantità imprecisata di lavoratori (le stime sono molto difficili) che hanno perso il lavoro e che non hanno ammortizzatori sociali come negli altri paesi… e noi ce ne fottiamo perché il sultano -e tutti gli accoliti al seguito- hanno detto che la crisi è finita…. maghi del marketing e della rassicurazione, sicuramente, ma veramente pessimi come politici… la crisi non è ancora finita, o meglio, non abbiamo ancora visto le ripercussioni sull’economia reale, ed io credo che saranno ben più devastanti di quello che abbiamo già visto, e tutto questo solo e soltanto perché abbiamo al potere una classe politica di una incompetenza davvero abissale… mentre all’estero i governi cercano di approfittare di questa crisi per correggere le storture di un mercato che, nella versione ultraliberista alla Friedman, ha fallito completamente e su tutti i fronti, in Italia stiamo a guardare e a dirci che la crisi non c’è più, che possiamo andare avanti tranquillamente, che in Italia stiamo tutti bene perché abbiamo tutti il cellulare e ci sono tante automobili in giro…  invece di parlare, per esempio, di come potremmo migliorare l’efficienza energetica di questa nazione (che ha dei livelli da terzo mondo) creando un sacco di nuovi posti di lavoro, parliamo delle scorribande del premier e delle troie di regime…. invece di chiedere alla Fiat cosa ha intenzione di fare rispettto agli stabilimenti italiani, preferiamo parlare dello shopping (improbabile secondo i migliori economisti) che Marchionne sta cercando di fare all’estero…. invece di parlare di un paracadute sociale per tutti i precari che hanno perso il posto di lavoro e che sono sempre più gli “schiavi moderni” di questo falso capitalismo degli sfruttatori, parliamo dell’uccello del sultano…

cari amici, non so’ cosa ci aspetta, ma sono convinto che lo scopriremo ben presto…

e speriamo non sia un finale stile “Garage Olimpo”….

I fatti…. vogliamo conoscerli?

C’è una novità nel mercato dell’informazione, una novità che potrebbe aiutare tutti noi, sempre più affamati di FATTI e di NOTIZIE vere…

È un giornale che sta per nascere, vedrà la luce a Settembre, e che vuole basare la sua esistenza solo e soltanto sulla legge di mercato, ovvero se c’è richiesta ci sarà il giornale… non sarà finanziato dai partiti, non prenderà soldi dallo Stato, ma li chiederà solo e soltanto ai suoi lettori… nel panorama (paludoso) italiano, questa è una novità senza precedenti… è un esperimento coraggioso che merita di essere sostenuto da tutti coloro i quali credono ancora che l’INFORMAZIONE sia il problema principe dal quale discendono tutti i nostri guai… se l’informazione non informa ma nasconde, tutto quello che segue non può che essere uno schifo… quindi chiedo a tutti i miei amici di fare un piccolo sforzo e provare a dar fiducia a questo coraggioso esperimento di libertà di informazione… date la vostra disponibilità ad abbonarvi, fate sentire il vostro calore e la vostra solidarietà a questi “pazzi” che, in un mercato drogato dai finanziamenti pubblici e controllato dalla politica, provano a fare qualcosa di assolutamente RIVOLUZIONARIO….

raccontare i fatti…

scrivete a: dettofatto@ilfatto.info
oppure andate su http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/

un’altra palla di neve che ci aiuterà a scatenare la valanga….

Sentenza tripla… con carpiato rovesciato…

… ovvero come cavarsela sempre d’impiccio anche davanti alle cose più turpi dimostrate sul suo conto…

Finalmente è arrivata la sentenza sul processo Berlusconi-Mills (chissà perché sui media ce l’hanno venduto come “processo Mills”?)… e ancora una volta il nostro (sic) presidente del consiglio si rivela per quello che è… un venditore di aspirapolveri con l’aspirapolvere rotto (mitico Luttazzi)… con una spiccata predilezione per la corruzione di qualsiasi natura…. ha comprato giudici (lodo mondadori, è stato dimostrato che da conti Fininvest partirono le mazzette transitate sui conti di Previti e arrivate ai giudici per farsi dare la Mondadori)…. ha comprato politici (craxi, tangente All-Iberian) in cambio di leggi… ha corrotto la Guardia di Finanza (tangenti pagate da Fininvest che lui non sapeva venissero pagate :-D…  eccezionale veramente)… ha anche versato regalie alla mafia (vedi alla voce pizzo) affinché lasciassero in pace la Standa in Sicilia…

e tutto questo (a parte l’ultima voce) riceve una ulteriore conferma dall’ultima sentenza che- in ordine cronologico- lo riguarda.

… vediamo come…

Dice la sentenza: «Emerge con chiarezza che le deposizioni di Mills nei procedimenti n. 1612/96 e 3510+3511/96 erano state quanto meno reticenti».

A cosa corrispondono questi procedimenti? Il 1612 è quello riguardante la Guardia di Finanza, mentre gli altri due riguardano la All-Iberian. Vediamo un po’ cosa vuol dire in soldoni…

Nel primo caso è stata accertata la corruzione ma nei tre gradi di giudizio non si sono raccolte sufficienti prove del legame fra Berlusconi ed i suoi manager corrotti, quindi Fininvest ha corrotto ma “forse” il capo non ne era a conoscenza (rimarrebbe forse anche da spiegare come mai Massimo Maria Berruti, poco tempo dopo le ispezioni in Edilnord da lui capitanate in qualità di ufficiale della G.d.F., passa armi e bagagli al servizio dell’ispezionato). Le prove non sono state sufficienti anche perché mister B. ha pagato David Mills per dire il falso o per tacere il vero.

Nel secondo caso, i fatti relativi all’illecito finanziamento a Bettino Craxi da parte di Fininvest tramite All Iberian sono definitivamente provati, visto che la sentenza di primo grado, di condanna dei vertici della società e fra essi di Silvio Berlusconi, non è stata riformata nel merito, ma per intervenuta prescrizione. La All Iberian era stata costituita dal gruppo Fininvest ed utilizzata quale tesoreria delle altre offshore inglesi costituite per conto del medesimo Gruppo e dallo stesso finanziate tramite Principal Finance. In questo procedimento, il ruolo di Mills è stato -lo dice la sentenza- quello di eludere le domande  sulla vera proprietà delle società offshore (tra le quali All Iberian, Universal One e Century One).

Riassumendo… la tangente miliardaria All Iberian a Craxi è stata pagata. Ma Mills (il costruttore dell’architettura societaria offshore della Fininvest),  ha coperto Berlusconi non dicendo che quelle società, da cui la tangente è partita, erano parte integrante della Fininvest di mister B.

Quindi possiamo tranquillamente affermare che questa sentenza vale il triplo… ha corrotto un testimone (Mills), che gli ha permesso di farla franca in altri due procedimenti (“Guardia di F.” e “All Iberian”), per un totale di tre reati… complimenti, HAI VINTO UN ORSACCHIOTTO!!! Venghino siore e siori, chi sa fare di meglio?

P.S.: Sua Maestà, stia pure tranquillo, fra i sudditi non c’è nessuno stupore… semmai ammirazione… e poi c’è il lodo alfano (dal nome del cameriere) a proteggerla…

perché non vogliamo il rigassificatore…

il seguente comunicato è tratto da Avvenimenti Iblei.

Richiesta la verifica di adempimento delle disposizioni di diritto comunitario relativamente al progetto di costruzione del rigassificatore Erg-Shell di Melilli.

SIRACUSA – I comitati “No Rigassificatore” di Priolo e Melilli, e le Associazioni “AugustAmbiente” di Augusta, “Vivere di Rosolini” e “Decontaminazione Sicilia”, si sono rivolte alla Comunità Europea per chiedere di accertare la legittimità dell’eventuale rilascio delle autorizzazioni sull’iter di costruzione degli impianti.
Ecco le ragioni del dissenso, esposte dai comitati.

1)      La pericolosità intrinseca dell’impianto è tale da renderne inaccettabile la localizzazione nel sito prescelto. Trattasi infatti di impianto a rischio di incidente rilevante come da direttive “Seveso” tutt’ora vigenti e dalle quali ne è vietata la realizzazione in siti come quello nel quale si intende ubicarlo. Infatti detto impianto sorgerebbe a circa 200 metri dall’impianto etilene della Polimeri Europa che, nel maggio del 1985 scoppiò, andando completamente distrutto. Praticamente sorgerebbe all’interno della raffineria Erg Nord, nella quale si verificò il pauroso incendio del 30 aprile e del 1° maggio 2006. Detto incendio assunse proporzioni preoccupanti tanto che il direttore dello stabilimento attivò il P.E.I. (Piano d’Emergenza Interno) dichiarò l’Emergenza Grandi Rischi Esterna, disponendo il fermo degli impianti. A seguito della comunicazione dell’Emergenza Esterna, la Prefettura di Siracusa attivava il “Piano dei Cancelli” con la chiusura sia delle strade che collegano il polo industriale con i centri abitati che la linea ferroviaria Siracusa-Catania. La Capitaneria di Porto di Augusta provvedeva a far sospendere le operazioni commerciali in atto ed far allontanare dalla rada le 14 navi in prossimità dell’incendio. Infine negli ultimi 3 mesi del 2008 si sono verificati 5 incidenti nella zona industriale in cui dovrebbe sorgere il rigassificatore, di cui 3 incendi proprio nella raffineria Erg Nord ed il crollo parziale del pontile vicino al sito destinato al rigassificatore. Dato il sito prescelto, anche un incidente non immediatamente catastrofico, avrebbe quindi grandi probabilità di innescare un effetto “domino” che concretizzerebbe un rischio imprevedibile per gli insediamenti umani limitrofi. A tali conclusioni sono giunti anche i Consulenti incaricati dal Comune di Melilli, Avv. Mario Giarrusso e Prof. Giuliano Cammarata dell’Università di Catania. Che il sito prescelto abbia un grado di pericolosità tale da rendere improponibile la realizzazione di un altro impianto a rischio di incidente rilevante, quale è il rigassificatore, risulta assai chiaro dalla delibera n. 111 del 23/10/2008, del Comitato Tecnico Regionale per la Sicilia, notificata alla ERG, ai Comuni di Melilli e Priolo, alla Provincia Reg.le di Siracusa, alla Questura di SR, alla Prefettura di SR, all’Assessorato Reg.le Territorio e Ambiente, all’Assessorato Reg.le all’Industria, al Ministero dell’Ambiente, dell’Industria e delle Infrastrutture nel novembre 2008, nella quale, si esprime giudizio negativo sulle attuali condizioni di sicurezza dello stabilimento ERG (nel quale si propone appunto la costruzione del rigassificatore) e si sottolinea che non potranno essere prese in considerazione proposte che prevedano incrementi del preesistente livello di rischio.

2)      L’area nella quale si vorrebbe collocare l’impianto è zona sismica di primo grado e, in caso di sisma, qualunque precauzione tecnologica sarebbe inutile ed è legittimo aspettarsi delle inevitabili perdite di GNL che, con un evento sismico di proporzioni pari a quello del 1990 o superiori, troverebbero sicuro “innesco” nelle fiaccole sempre attive del petrolchimico, determinando gli eventi di cui al punto 1), con devastazione dei territori circostanti, perdita di vite umane e scarico, in atmosfera, di abnormi quantità di tossici e cancerogeni che graverebbero sulla salute e sulla vita dei Siciliani per decine di anni. A sostegno e prova di quanto sopra, si consideri il voto del CRU (Comitato Regionale Urbanistico) n. 41/1991 che riporta elencati cronologicamente al foglio n. 3, i numerosi terremoti che hanno colpito la Sicilia sud-orientale; indica i periodi di ritorno caratterizzati sempre dallo stesso epicentro, quello del 13/12/90 di Augusta. Detto documento indica infatti i periodi di ritorno dei sismi: 144 anni per i sismi compresi fra il 7° e il 9° grado (penultimo nel 1848, atteso nel 1992 ed avvenuto il 13/12/1990) e quelli fra il 9° e 11° grado periodo di ritorno 322 anni (ultimo 1693, atteso entro i prossimi 10 anni: 2015, stando alle previsioni). Nello stesso documento al foglio n 25 si legge testualmente: “Riteniamo che gran parte dei Comuni della Sicilia orientale dovrebbero essere riclassificati ed inclusi tra i Comuni di 1° cat.”, cosa non ancora attuata, visto che la zona in oggetto rimane classificata come S-9.

3)      La zona in cui dovrebbe sorgere il rigassificatore, assieme al porto di Augusta, è anche zona militare. Infatti in essa è presente una importante base della Marina Militare Italiana e della NATO, quest’ultima dotata di pontile proprio per attracco anche di sommergibili nucleari. Pontile Nato che verrebbe a trovarsi a non più di 200 metri dal pontile destinato alle metaniere, e poco distante dai depositi militari di Cava Sorciaro (Nato e Marina militare Italiana). Pertanto tre grossi fattori di rischio che potrebbero malauguratamente sommarsi fra di loro: sismico, chimico-industriale e bellico, infatti sia le navi metaniere con i suoi 140.000 m3 di GNL che l’impianto stesso, con i suoi tre enormi serbatoi di stoccaggio a terra da 450.000 m3, rappresenterebbero un target ideale per organizzazioni terroristiche.

4)      Il GNL arriverebbe al porto di Augusta su navi metaniere delle quali sono ben noti i pericoli, sia in fase di scarico, che in fase di navigazione. Tant’è che è interdetta la navigazione a qualsiasi natante attorno alle metaniere in navigazione ed all’interno del porto. La possibile perdita di una nube di metano, peraltro prevista come cosa normale nello stesso progetto ERG-Shell, a seconda della forza e direzione dei venti e della distanza dalla costa, rappresenterebbe un pericolo assolutamente incompatibile con la costante presenza di fonti di ignizione quali le torce del petrolchimico. Se è la stessa Erg-Shell a dichiarare che le perdite in fase di scarico sono inevitabili, come si può consentire una simile attività all’interno di uno stabilimento come quello “dipinto” dal CTR nella relazione di cui si è detto?

5)      Paralisi di tutte le attività portuali: le dimensioni stesse delle metaniere e le eccezionali precauzioni che ne accompagnano l’ingresso e l’uscita dai porti e la navigazione, significherebbero (in media ogni tre giorni) un blocco al traffico di navi mercantili e militari, di cui alcune, come detto, a propulsione nucleare che accedono ed escono dal porto.

6)      Come dimostrano i dati Regionali sulla situazione energetica della Sicilia, l’impianto in questione è tutt’altro che necessario: in quanto la Sicilia produce nelle sue 5 raffinerie una quantità di prodotti petroliferi finiti superiori al 45% del fabbisogno nazionale; in Sicilia arriva metano algerino e metano libico che solo in piccola parte serve per i consumi regionali; in Sicilia c’è una sovrapproduzione di energia elettrica che, assieme al metano, per la maggior parte viene esportata nel resto d’Italia. Inoltre, data la recente scoperta di ENI ed Edison di alcuni giacimenti di metano al largo della costa siciliana fra Agrigento e Gela, non appare ragionevole la costruzione di rigassificatori, mentre appare opportuna la scelta di sfruttare le nostre risorse e riservare maggiore attenzione alle energie rinnovabili e non inquinanti come il fotovoltaico e l’eolico.

7)      Danno economico diretto si concretizzerebbe per i Cittadini in quanto se, da un lato, grazie alla delibera 178/2005 dell’Autorità per l’Energia e il Gas (art. 13 comma 2), lo Stato Italiano si impegna a corrispondere per 20 anni ai gestori di impianti di rigassificazione l’80% dei ricavi di riferimento, anche in caso di inutilizzo dell’impianto (ovviamente il denaro necessario proverrebbe dalle bollette), dall’altro non va ignorata la circostanza che i Paesi produttori di GNL (Paesi liquefattori) non hanno tanta disponibilità di gas da far fronte alle richieste dei 53 rigassificatori già esistenti su tutto il pianeta. E’ ragionevole, quindi, dedurre che i ben 15 rigassificatori progettati in Italia potrebbero restare a corto di rifornimenti ed i gestori avrebbero lo stesso gli utili derivanti dal dettato della citata delibera, mentre a noi rimarrebbe solo il pericolo e il danno economico.

8)      Analoghe considerazioni suscita l’argomentazione relativa all’uso del metano in sostituzione degli oli combustibili, al fine di ridurre le emissioni in atmosfera per il funzionamento degli impianti. Ma per detto scopo, se le aziende fossero state rispettose dell’ambiente, avrebbero potuto già da almeno 20 anni, usare il metano che arriva via gasdotto o il singas che la Isab Energy ricava dal “fondo del barile” invece di destinarlo alla lucrosa produzione di energia elettrica. Inoltre è convinzione comune che il problema dell’inquinamento dell’aria nel polo industriale si possa risolvere con l’ammodernamento degli impianti, con una saggia manutenzione programmata, con il controllo in continuo anche delle emissioni degli organoclorurati, come diossine e benzofurani, e con il rispetto delle Norme Comunitarie e Nazionali in materia, così come sostanzialmente indicato dal CTR nel documento di cui si è già detto.

9)      In fase di rilascio V.I.A. non è stata tenuta in nessun conto la volontà popolare (referendum del Comune di Priolo con il 98,71% di No a detto impianto), ed i cittadini non sono stati interpellati come previsto dall’art. 23 del dlgs. 334/99. Inoltre a Melilli, malgrado la raccolta di firme per l’indizione del referendum sul rigassificatore ed il successivo parere favorevole del Consiglio Comunale, a tutt’oggi non è stato indetto alcun referendum. Sempre in fase di rilascio V.I.A. non è stato tenuto in giusto conto il D.M. LL.PP. 9 maggio 2001 “Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante”.
In circa 15 km di costa si affacciano tre raffinerie, diverse centrali termoelettriche, diversi impianti petrolchimici, un inceneritore per rifiuti speciali e pericolosi, un depuratore di acque reflue industriali, un cementificio, un impianto di produzione di calce, un impianto di produzione di ossigeno e azoto liquido; malgrado l’esistenza di tanti stabilimenti vengono ancora proposti un inceneritore di RSU da 500 mila tonnellate/anno, un inceneritore di biomasse ed una piattaforma polifunzionale per rifiuti pericolosi industriali.

10)  Non è stato tenuto in debita considerazione il dlgs. 17 agosto 1999 n. 334 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” di cui fa parte il metano.

La tentazione di menare le mani….

Questa è una lettera aperta. Una lettera aperta è una missiva di cui si rende pubblico il contenuto. È indirizzata ad alcuni miei amici che lavorano in polizia… compagni di scuola… e a tutti quei poliziotti che vorranno leggerla…

Cari amici poliziotti, non se ne può più… è mai possibile che in Italia non si possa più manifestare il dissenso senza una dose garantita di manganello? Io conosco personalmente alcuni di voi, e sò quanta gente seria brava e competente lavora in polizia… ma resto esterrefatto di fronte a queste immagini… non se ne può più… le persone hanno diritto a manifestare la propria opinione, hanno diritto di creare dei disagi per rendere massima la visibilità delle loro idee… NESSUNO e ripeto NESSUNO ha il diritto di reprimere a manganellate la libertà di espressione che è uno dei pilastri più importanti della democrazia…

cari amici poliziotti, chi vi difenderà, domani, quando andrete in piazza a protestare per gli stipendi da fame, dalle manganellate dei carabinieri?

smettetela, smettetela subito, prima che la rabbia della gente esploda veramente….