…ricordo ancora nitidamente, l’intervento a reti unificate dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro… “Io non ci sto a questo gioco al massacro”… cosa voleva dirci? Che le “veline”, la fuga di notizie su un suo presunto coinvolgimento nell’uso di fondi neri dei servizi non era vero? O forse voleva dire qualcos’altro? Non bisogna dimenticare che quelli erano i giorni della trattativa segreta fra Stato e Mafia…
Ad ogni modo “io non ci sto” è la frase che ritorna sovente fra i miei pensieri…
Sono in vacanza, nella mia amata e odiata Sicilia… e mai come in questi giorni la mia testolina macina immagini, frasi, ripesca nella memoria e cerca di collegare… mai come in questi giorni i miei sogni sono popolati di tute mimetiche, volti di politici che si mischiano in vortici surreali, di colpi di stato morbidi e duri… mai come in questi giorni, intensamente dedicati alla lettura, ho avuto così tanti mal di testa…
La storia d’Italia degli ultimi sessant’anni è ormai chiara a chi si è dato la briga di andare oltre, di leggere ed informarsi usando fonti anche facili da reperire… come in un gigantesco puzzle onirico, tutto sembra ricomporsi e offrire una visione nitida… eppure… eppure qualcosa rimane sempre sfocata… come in un sogno, quando ti sembra di aver colto il filo che lega tutto, il filo svanisce fra le mani… ed è di nuovo fatica, sudore, nel rimettere assieme tutti i pezzi del puzzle…
Ogni giorno un nuovo tassello va al suo posto, un nuovo dettaglio trova la sua sede… eppure nessuno vede… e quelli che riescono a vedere sono ostracizzati, guardati con diffidenza, allontanati dall’agorà come pazzi, probabilmente visionari…
Tutto si lega, tutto si tiene… dalla strage di Portella all’Italicus, da Ustica a Bologna, da piazza Fontana alle stragi di Falcone e Borsellino… c’è, il senso c’è… sembra quasi impossibile coglierlo ma c’è… quelle che viviamo oggi non sono che le ultime – in ordine cronologico – pagine scritte di una storia decisa… e non decisa da un grande vecchio, come molti amano ripetere… ma decisa da noi, da un popolo che non ne vuole sapere di crescere e prendersi le proprie responsabilità…
Siamo sempre stati una nazione bisognosa di un condottiero, di qualcuno che ci mostrasse la via, di qualcuno che si assumesse la responsabilità per noi… e abbiamo lasciato le nostre sorti, il nostro destino, in mano ai peggiori malfattori che questa terra abbia mai partorito… da Mussolini a Berlusconi, passando per Andreotti e Craxi… sempre il peggio al potere… abbiamo esaltato Di Pietro quando dava la caccia ai ladroni, ma lo abbiamo fatto spinti dai mass-media che amplificavano il senso di ingiustizia che albergava in una parte di noi…
Come una grande valvola di sfogo, Mani Pulite è servita a far si che la pressione scendesse e tornasse entro limiti tollerabili… come una nuova Piazzale Loreto è servita ad esorcizzare il male che da sempre alberga in ognuno di noi… ha permesso a molti di fare la pace con la propria coscienza, ma allo stesso tempo ha alzato l’asticella della sopportazione di tutti noi…
Oggi nulla più scalfisce le nostre coscienze smaliziate… abbiamo la mafia al potere, abbiamo puttanieri incapaci e ricattabili a guidare il governo, abbiamo piduisti in parlamento che si fregiano del loro passato… e nulla sembra impensierirci…abbiamo visto tempi peggiori…
A volte (sempre più spesso, ultimamente) mi chiedo chi me lo fa fare… cosa mi spinge ad incazzarmi e ad urlare, nel buio della mia cameretta cibernetica, che questa situazione è insostenibile, che tutto è così maledettamente chiaro, che i volti dei colpevoli delle peggiori nefandezze sono ancora tutti allineati sui nostri bei televisori al plasma…
Tutto è mistificazione, tutto è vero e falso allo stesso tempo, e quindi inutile per definizione… se qualcuno osa parlare ad un pubblico un po’ più vasto (in televisione, per esempio) si invoca subito il “contraddittorio”, come se di ogni fatto ci fossero necessariamente due versioni… e come se chi ascolta fosse un imbecille incapace di usare il proprio cervello…
Mi capita spesso di ripensare al recente passato italiano… gli anni di piombo… i terroristi rossi e neri… la violenza per le strade… si poteva morire soltanto perché si indossava un eskimo… e morivano anche delle persone che facevano soltanto bene il proprio dovere… si moriva per nulla… follia insensata guidava la mente di certi “giustizieri”… e mi chiedo cosa farebbero oggi quei paladini dalle idee rivoluzionarie…
Ci hanno lasciato un paese che assomiglia – o meglio è – un deserto dove non c’è neanche più il conforto di un miraggio… peggio… alcuni di quei paladini che teorizzavano la “rivoluzione delle masse” (idioti! le masse non hanno coscienza di se), sono passati a giustificare le esigenze del padrone… qualche giorno fa leggevo che addirittura qualche compagno di Peppino Impastato è oggi in Forza Italia, il partito del 61 a 0 in sicilia nel 2001… e cosa vuol dire 61 a 0 in Sicilia? Una sola parola: MAFIA. Ma non li biasimo… se non riesci a sconfiggere il nemico, prova a fartelo amico… realpolitik, nulla di più… la dignità può andare a farsi fottere, con quella non mangi… l’onestà intellettuale non ha mai dispensato né pani e neanche pesci… leccare i culi invece si… si può sempre raccogliere le molliche che il sultano lascia sbadatamente cadere dalle proprie tasche…
Mi chiedo cos’altro dovranno vedere i miei occhi? Cos’altro dovranno sentire le mie orecchie? Non lo so, ma da sempre la realtà supera in grande stile la fantasia…
Molti fra voi, leggendo queste righe, passeranno oltre… e non se ne ricorderanno… la memoria è un esercizio difficile, ed io non ho nessun titolo per reclamarne alcuna…
Scusatemi per lo sfogo… a quelli ai quali non è piaciuto, auguro serenamente di andarsene affanculo e di non tornare mai più su queste pagine…
Grazie.
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