Il mio nuovo blog…

… ha finalmente preso vita… e mi vede padre felice del proprio figlioletto… 🙂

giudicate un po’ voi…

Isolaferdinandea se ne va un po’ in pensione, nel senso che non credo lo aggiornerò più ma, almeno per adesso, lo lascio on-line. Deciderò in seguito cosa farne.

Un grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno seguito e letto (non tantissimi ma di buona qualità ;-)) e un arrivederci, se lo vorrete, sul nuovo blog.

Ciao a tutti…

Carmelo

Perché lascio facebook…

Prima di tutto vogli chiarire cos’era facebook per me… un luogo in cui far filtrare le notizie che ritenevo interessanti, mettendoci la mia faccia ed esponendomi anche a dure critiche… ovvio che fra 300 “amici” ce n’erano alcuni che non la pensavano assolutamente come te… ma fa parte del gioco democratico in cui tutti hanno diritto a parlare ma nessuno dovrebbe essere obbligato ad ascoltare… ovviamente come me tanti altri hanno “usato” facebook per farne lo stesso uso (scusate il bisticcio di parole)… ed è stato bello scambiarsi link, condividere informazioni con gente che prima non conoscevi… socializzare sentendosi un po’ più utili… ma lasciando sempre fuori dalla porta la tua vita privata, perché sai quanto un posto del genere, apparentemente innocuo, possa essere in realtà pericoloso… per tanti motivi… in rete c’è un dibattito molto interessante fra pro e anti facebook…

comunque adesso mi sono stancato del rumore assordante e continuo che è diventato… secondo me si è instaurato un meccanismo per il quale il flusso di notizie creato da facebook assomiglia sempre più al flusso di notizie delle televisioni, ed addirittura ancora più veloce, perché fagocita più in fretta le notizie e tornando  a distrarci invece che informarci… ed io non voglio partecipare a questo gioco… preferisco il silenzio ovattato del mio blog al chiasso che è diventato facebook … e questo è il primo motivo…

e vengo al secondo motivo, più personale e meno “filosofico”… per una serie di sfortunate coincidenze questo “strumento” di comunicazione è legato nel mio immaginario ad una parte della mia vita da cui vorrei slegarmi e di cui vorrei dimenticare quanto più possibile ed in fretta… è diventato suo malgrado un simbolo… di discordia… e, come si fa con le bandierine che sembrano segnare i tuoi limiti, ho voluto abbatterla… simbolicamente… so che può sembrare stupido, ma per me è importante…

ed è come fare un’altro passo in avanti nella mia vita… e tornare alla mia vera passione… scrivere… e per scrivere, se lo si vuol fare bene, bisogna dedicare tempo e serietà… il blog prenderà una nuova forma o forse ne aprirò un altro… o magari finalmente proverò a cimentarmi con un sogno che avevo ormai quasi abbandonato… scrivere un libro… non so ancora… lunedì prossimo inizio un corso avanzato di linux che inevitabilmente mi porterà via del tempo… ma che mi vede molto entusiasta… lo cercavo da un po’ ma, o i costi, o i programmi, risultavano essere sempre eccessivi… questa è una buona via di mezzo… e non vedo l’ora di iniziare…

probabilmente lascerò isolaferdinandea a memoria di ciò che è stato, un tentativo forse non eccellente di avere un piccolo diario in cui potessi sentirmi a casa mia e scrivere di casa mia… che è quella dove il mio cuore è… ma non è diventato il blog che avrei voluto, e quindi forse non ha senso continuare a scrivere lì…

deciderò cosa fare nei prossimi giorni…

terrò l’account di facebook attivo ancora per qualche giorno per avere il tempo di copiare dalla posta tutti i messaggi e gli allegati interessanti che ho accumulato in qualche anno… e quando avrò finito di ripulirlo e di cancellare tutto il contenuto del mio profilo (messaggi foto e tutto il resto) lo chiuderò definitivamente…

un saluto e un abbraccio virtuale a quelli che nel bene e nel male hanno condiviso la mia esperienza feisbucchiana…

baci baci baci…

io non ci sto…

…ricordo ancora nitidamente, l’intervento a reti unificate dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro… “Io non ci sto a questo gioco al massacro”… cosa voleva dirci? Che le “veline”, la fuga di notizie su un suo presunto coinvolgimento nell’uso di fondi neri dei servizi non era vero? O forse voleva dire qualcos’altro? Non bisogna dimenticare che quelli erano i giorni della trattativa segreta fra Stato e Mafia…

Ad ogni modo “io non ci sto” è la frase che ritorna sovente fra i miei pensieri…

Sono in vacanza, nella mia amata e odiata Sicilia… e mai come in questi giorni la mia testolina macina immagini, frasi, ripesca nella memoria e cerca di collegare… mai come in questi giorni i miei sogni sono popolati di tute mimetiche, volti di politici che si mischiano in vortici surreali, di colpi di stato morbidi e duri… mai come in questi giorni, intensamente dedicati alla lettura, ho avuto così tanti mal di testa…

La storia d’Italia degli ultimi sessant’anni è ormai chiara a chi si è dato la briga di andare oltre, di leggere ed informarsi usando fonti anche facili da reperire… come in un gigantesco puzzle onirico, tutto sembra ricomporsi e offrire una visione nitida… eppure… eppure qualcosa rimane sempre sfocata… come in un sogno, quando ti sembra di aver colto il filo che lega tutto, il filo svanisce fra le mani… ed è di nuovo fatica, sudore, nel rimettere assieme tutti i pezzi del puzzle…

Ogni giorno un nuovo tassello va al suo posto, un nuovo dettaglio trova la sua sede… eppure nessuno vede… e quelli che riescono a vedere sono ostracizzati, guardati con diffidenza, allontanati dall’agorà come pazzi, probabilmente visionari…

Tutto si lega, tutto si tiene… dalla strage di Portella all’Italicus, da Ustica a Bologna, da piazza Fontana alle stragi di Falcone e Borsellino… c’è, il senso c’è… sembra quasi impossibile coglierlo ma c’è… quelle che viviamo oggi non sono che le ultime – in ordine cronologico – pagine scritte di una storia decisa… e non decisa da un grande vecchio, come molti amano ripetere… ma decisa da noi, da un popolo che non ne vuole sapere di crescere e prendersi le proprie responsabilità…

Siamo sempre stati una nazione bisognosa di un condottiero, di qualcuno che ci mostrasse la via, di qualcuno che si assumesse la responsabilità per noi… e abbiamo lasciato le nostre sorti, il nostro destino, in mano ai peggiori malfattori che questa terra abbia mai partorito… da Mussolini a Berlusconi, passando per Andreotti e Craxi… sempre il peggio al potere… abbiamo esaltato Di Pietro quando dava la caccia ai ladroni, ma lo abbiamo fatto spinti dai mass-media che amplificavano il senso di ingiustizia che albergava in una parte di noi…

Come una grande valvola di sfogo, Mani Pulite è servita a far si che la pressione scendesse e tornasse entro limiti tollerabili… come una nuova Piazzale Loreto è servita ad esorcizzare il male che da sempre alberga in ognuno di noi… ha permesso a molti di fare la pace con la propria coscienza, ma allo stesso tempo ha alzato l’asticella della sopportazione di  tutti noi…

Oggi nulla più scalfisce le nostre coscienze smaliziate… abbiamo la mafia al potere, abbiamo puttanieri incapaci e ricattabili a guidare il governo, abbiamo piduisti in parlamento che si fregiano del loro passato… e nulla sembra impensierirci…abbiamo visto tempi peggiori…

A volte  (sempre più spesso, ultimamente)  mi chiedo chi me lo fa fare… cosa mi spinge ad incazzarmi e ad urlare, nel buio della mia cameretta cibernetica, che questa situazione è insostenibile, che tutto è così maledettamente chiaro, che i volti dei colpevoli delle peggiori nefandezze sono ancora tutti allineati sui nostri bei televisori al plasma…

Tutto è mistificazione, tutto è vero e falso allo stesso tempo, e quindi inutile per definizione… se qualcuno osa parlare ad un pubblico un po’ più vasto (in televisione, per esempio) si invoca subito il “contraddittorio”, come se di ogni fatto ci fossero necessariamente due versioni… e come se chi ascolta fosse un imbecille incapace di usare il proprio cervello…

Mi capita spesso di ripensare al recente passato italiano… gli anni di piombo… i terroristi rossi e neri… la violenza per  le strade… si poteva morire soltanto perché si indossava un eskimo… e morivano anche delle persone che facevano soltanto bene il proprio dovere… si moriva per nulla… follia insensata guidava la mente di certi “giustizieri”… e mi chiedo cosa farebbero oggi quei paladini dalle idee rivoluzionarie…

Ci hanno lasciato un paese che assomiglia – o meglio è – un deserto dove non c’è neanche più il conforto di un miraggio… peggio… alcuni di quei paladini che teorizzavano la “rivoluzione delle masse” (idioti! le masse non hanno coscienza di se), sono passati a giustificare le esigenze del padrone… qualche giorno fa leggevo che addirittura qualche compagno di Peppino Impastato è oggi in Forza Italia, il partito del 61 a 0 in sicilia nel 2001… e cosa vuol dire 61 a 0 in Sicilia? Una sola parola: MAFIA. Ma non li biasimo… se non riesci a sconfiggere il nemico, prova a fartelo amico… realpolitik, nulla di più… la dignità può andare a farsi fottere, con quella non mangi… l’onestà intellettuale non ha mai dispensato né pani e neanche pesci… leccare i culi invece si… si può sempre raccogliere le molliche che il sultano lascia sbadatamente cadere dalle proprie tasche…

Mi chiedo cos’altro dovranno vedere i miei occhi? Cos’altro dovranno sentire le mie orecchie? Non lo so, ma da sempre la realtà supera in grande stile la fantasia…

Molti fra voi, leggendo queste righe, passeranno oltre… e non se ne ricorderanno… la memoria è un esercizio difficile, ed io non ho nessun titolo per reclamarne alcuna…

Scusatemi per lo sfogo… a quelli ai quali non è piaciuto, auguro serenamente di andarsene affanculo e di non tornare mai più su queste pagine…

Grazie.

Breve storia del futuro…

questo post riporta un brano del libro che sto leggendo in questi giorni: Breve storia del futuro di Jacques Attali… vi invito a leggere senza pregiudizi, e se ne avete voglia, a comprare il libro… non si tratta di un futurologo, ma di un intellettuale (fra gli ultimi rimasti) che, osservando la storia dell’umanità, prova a dare una visione del futuro… ovvio che si tratti di puro esercizio, ma leggendo il libro mi son fatto l’idea che egli, più di chiunque altro, si sia avvicinato… i sottolineati e le parentesi quadre sono le mie…

… La nona forma [di organizzazione del mondo]  continuerà così a creare le condizioni di una vita urbana sempre più solitaria, in appartamenti sempre più esigui, con partner sessuali e affettivi sempre più effimeri. La paura di un legame, la fuga di fronte all’attaccamento, l’apparente indifferenza diventeranno (diventano già) delle forme di seduzione.  L’apologia dell’individuo, dell’autonomia, dell’individualismo farà dell’ego, del sé, i valori assoluti.  L’erotismo diventerà un sapere apertamente rivendicato.  Saranno tollerate le più diverse forme di sessualità, a eccezione dell’incesto, della pedofilia e della zoofilia. L’ubiquità nomade e le comunità virtuali creeranno nuove occasioni di incontro, commerciali o meno.

La residenza secondaria, eredità delle generazioni precedenti, diventerà l’habitat principale, l’unico punto fisso degli abitanti urbani.  Il turismo diventerà ricerca di silenzio e di solitudine, e i luoghi, religiosi e laici, di meditazione, di isolamento, di ritiro, di non-azione si moltiplicheranno.  La sedentarietà sarà l’ultimo privilegio dei bambini, che vivranno spesso con i propri nonni, in luoghi stabili e protetti, dove i genitori, per la maggior parte separati, si alterneranno per passare un momento con loro.
I trasporti occuperanno un tempo crescente, diventeranno luoghi di vita, di incontro, di lavoro, di acquisto, di distrazione.  Il tempo che ci si trascorrerà sarà contato come tempo di lavoro, così come si diffonderà il lavoro notturno e della domenica.
Il viaggio diventerà una parte fondamentale della formazione universitaria e professionale: bisognerà dimostrare incessantemente qualità da viaggiatori per continuare ad essere “appetibili”.   Tutte le città        d’ Europa con più di un milione di abitanti saranno collegate alla rete continentale da treni ad alta velocità. Più di due miliardi di passeggeri, per la maggior parte turisti d’affari, utilizzeranno l’aereo ogni anno, e l’aero-taxi si svilupperà massicciamente.  Ogni secondo più di dieci milioni di esseri umani si troveranno per aria. Veicoli urbani senza pilota, molto meno costosi degli attuali, fatti con materiali leggeri, a risparmio di energia e biodegradabili, saranno di proprietà collettiva di abbonati che li lasceranno ad altri dopo ogni utilizzo.
Verrà inventato un nuovo diritto di proprietà che dia accesso, in ogni nuova sede di residenza, ad un alloggio di qualità e a dimensioni determinate, slegato da un luogo concreto.
Più in generale si passerà dall’acquisto all’accesso [non sta già succedendo oggi?].
In particolare, la dematerializzazione delle informazioni renderà più facile passare dalla proprietà dei dati al loro utilizzo, consentendo l’accesso alla cultura, all’istruzione e all’informazione.
Il controllo della proprietà intellettuale sarà così sempre più difficile da garantire.
In tutti i settori di consumo, saranno messi in circolazione prodotti dal prezzo bassissimo, che consentiranno ai più poveri di ogni paese di entrare nell’economia di mercato, e alle classi medie di dedicare una parte decrescente del proprio reddito all’acquisto di prodotti alimentari, di computer, di abbigliamento, di elettrodomestici.
La parte principale di reddito delle classi medie e superiori sarà utilizzata per l’acquisto di servizi: istruzione, salute, sicurezza. Per finanziarli, la parte di reddito mutualizzata aumenterà, sotto forma di imposte o di contributi. Sempre più persone preferiranno affidare la copertura dei propri rischi a compagnie di assicurazione private, sempre più potenti, a detrimento degli Stati. Gli scambi commerciali, digitali e finanziari, sfuggiranno sempre più agli Stati, che saranno così privati di una parte significativa dei propri introiti fiscali. Le amministrazioni pubbliche saranno stravolte dall’utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione, in particolare Internet, che consentiranno di far funzionare i servizi pubblici a minor costo e su misura.
Per gestire questo tempo mercantile, domineranno due industrie, che già dominano l’economia mondiale: le assicurazioni e la distrazione.
Da una parte, per proteggersi dai rischi, la risposta razionale di ogni attore del mercato sarà (è già) di assicurarsi, ossia di proteggersi dalle alee del futuro. Le “compagnie di assicurazione” (e gli istituti di copertura dei rischi dei mercati finanziari) completeranno i regimi di sicurezza sociale e diventeranno -se non lo sono già- le prime industrie del pianeta, dal punto di vista delle loro cifre d’affari e dei profitti che realizzeranno. Per i più poveri, le microassicurazioni saranno uno strumento essenziale per la riduzione dell’insicurezza.
Dall’altra parte, per sfuggire alla precarietà, ciascuno vorrà divertirsi, ossia allontanarsi, proteggersi dal presente. Le “industrie della distrazione” (turismo, cinema, televisione, musica, sport, teatro, giochi e spazi cooperativi) diventeranno -se non lo sono già- le prime industrie del pianeta per il tempo che occuperà la consumazione dei loro prodotti e dei loro servizi.
I media avranno un’influenza crescente sulla democrazia e sulle scelte dei cittadini.
Le une e le altre fungeranno da pretesto per attività illegali: il racket rappresenta la forma criminale delle assicurazioni, e il commercio sessuale e le droghe rappresentano le forme criminali della distrazione.
Tutte le imprese, tutte le nazioni si organizzeranno intorno a queste due esigenze: proteggere e distrarre.
Proteggersi e distrarsi dalle paure del mondo.

Tratto da: “Breve storia del futuro” di Jacques Attali, pp 103-104-105

Seoul, Corea del Sud, Nord-est Asiatico…

… è la mia prossima destinazione…ho quasi finito di preparare la mia valigia, e mancano ormai meno di 24 ore al decollo… vado ad allestire una sala cinematografica per conto di una famosa azienda di moda italiana… e mi preparo a passare 25 giorni in uno dei posti più caldi del pianeta… PyongYang è a un tiro di schioppo, e non è esattamente rassicurante sapere che la Corea del Nord continua ad effettuare test missilistici… 😀

vabbé… lo fanno perché hanno fame, e ricattano il mondo pur di avere un po’ di riso… non è un po’ paradossale? ho fame, se non mi dai da mangiare ti sparo un missile atomico… devono essere proprio affamati 😀

ok, non voglio fare dell’ironia spicciola su questioni molto serie, vi chiedo scusa…

non so se avrò tempo di scrivere sul blog (sono lì per lavorare ;-)), ma ci proverò… la situazione italiana è sempre più tesa, il dittatorello da segni di evidente nervosismo, ed è sicuramente tentato di sbattere i pugni sul tavolo e affermare, una volta per tutte, il suo speciale rapporto diretto col “popolo”…

un popolo che non c’è, in una nazione allo sbando che ha ormai perso ogni barlume di decenza, che da anni non è più informata secondo le logiche della pubblica utilità, ma secondo logiche estranee ad una democrazia e vicine a quelle della dittatura… un paese che non ha più una “pubblica opinione”, ma due fazioni di tifosi che urlano e strepitano senza mai guardare i fatti, ma ubbidendo solo ad una cieca logica di tifoseria… un paese dove il più importante telegiornale italiano ha ormai superato i famosi tg rumeni ai tempi di ceausescu (che facevano finta di nulla mentre il dittatore era nascosto, inseguito dal suo “popolo”)… un paese maledettamente simile a a quello disegnato dal “Piano di rinascita democratica” della P2…

sono pessimista… ma come diceva qualcuno, il pessimista è il vero ottimista, perché si rende conto e prende atto dello sfascio che c’è intorno, ma è convinto che qualcosa si possa fare, per migliorare il mondo che gli sta intorno… e si batte, come può, per far si che ciò avvenga…  sono sempre stato un sognatore, uno che i sogni li fa anche ad occhi aperti, e che non se ne vergogna… appena finito il sogno mi metto al lavoro per realizzarlo… e non mi curo degli sciocchi che dicono che tanto non serve a niente…

sii tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo…

a presto… e non mollate… c’è ancora tanto da fare….

vi lascio con la mia canzone preferita….